SINTESI FINALE

All’università, come credito libero, sto frequentando un corso chiamato “Storia delle cose, anatomia e antropologia degli oggetti” tenuto dal professor Vittorio Marchis, disciplina antropologica e storico/filosofica che analizza il rapporto antropologico esistente tra l’oggetto e il suo costruttore o utilizzatore. Durante la frequentazione di questo corso, ci è stato richiesto di creare un blog su un oggetto/cosa artificiale a nostra scelta, che replicasse il funzionamento della medesima cosa "naturale". 
Dopo qualche mese si è giunti alla fine di questo ricerca incentrata, nel mio caso, sull'analisi dei cromosomi artificiali e sul tentativo di capire il loro funzionamento. É stato un argomento tutt'altro che semplice: le notizie a riguardo sono state molte meno del previsto, ciò dovuto anche al fatto che si tratta di una creazione piuttosto recente e soprattutto ancora oggi in fase di sperimentazione, innovazione e miglioramenti; nell'ambito scientifico si spera di arrivare presto alla creazione di un intero genoma sintetico, traguardo ormai prossimo. Proprio per questo motivo, di questo argomento si parla principalmente nei libri scolastici/universitari e nelle riviste o libri specializzati.
Di seguito vi è una sintesi come guida a questo blog.

Inizialmente si sono analizzate etimologicamente i due termini che compongono la "cosa artificale" in questione, spiegandone il significato e traducendo la parola in diverse lingue. Sì è visto che i cromosomi artificiali sono vettori di clonaggio creati interamente in laboratorio in grado di intervenire nella tecnologia del DNA ricombinante (tecnica utilizzata in biologia molecolare per manipolare il DNA). Ne esistono diverse tipologie e a seconda dell'ambito di utilizzo e chissà, un giorno ne potrebbero esistere molte di più! Successivamente, una mappa concettuale è stata utile per comprendere e conoscere i concetti e le storie legati non solo ai cromosomi artificiali nello specifico, ma anche al contesto in cui essi sono inseriti, cioè il funzionamento e le caratteristiche dei cromosomi "naturali" (per differenziarli da quelli artificiali in questione) e il campo della genetica e delle sue manipolazioni, argomento davvero molto vasto, specifico e complesso. A questo scopo, è stato realizzato anche un abbecedario, che ha permesso di trovare e illustrare con qualche immagine significativa i concetti e le cose collegati all'argomento in questione.
Vi sono in merito abbastanza articoli e pagine di giornale online, tuttavia nemmeno i giornalisti tendono a inoltrarsi troppo nello specifico quando trattano di questo argomento, data la difficoltà talvolta di spiegare meccanismi e vicende come questi; nonostante ciò, alcuni articoli molto interessanti contenevano anche le interviste degli scienziati che hanno preso parte a queste scoperte. Sono stati molto utili per avere un riscontro e un commento, anche se indirettamente, da personaggi coinvolti nella vicenda. 
La parte più complessa di questa ricerca è stata senz'altro quella di analisi degli elementi sostitutivi e della loro composizione: termini e concetti talvolta mai sentiti nominare e estremamente specifici hanno reso la ricerca parecchio ardua, ma alla fine si è riusciti ad analizzare tutte le componenti dei cromosomi artificiali e come essi vengono formati in laboratorio, scoprendo che a parte alcune differenze per quanto riguarda la quantità di DNA che sono in grado di contenere, non sono così diversi dai cromosomi naturali. 
Non vi sono al momento canzoni, film, libri di narrativa o fumetti che trattino nello specifico l'argomento, per questo motivo si è dovuto ampliare il contesto di ricerca: tante infatti sono le narrazioni che trattano dei cromosomi naturali come metafora o dell'ampio argomento delle manipolazioni genetiche, sfociando spesso nella fantascienza e nel fantastico (la domanda che sorge spontanea è: in un prossimo futuro tutte queste storia saranno davvero così fantastiche e irreali?).
Un'altra cosa molto interessante è stata scoprire come forse, in un futuro non troppo lontano, i cromosomi artificiali potranno essere usati per sconfiggere malattie genetiche ereditarie: isolando il cromosoma infetto e sostituendolo con il cromosoma artificiale creato appositamente, si potranno debellare definitivamente queste patologie (emofilia, sindrome di Down sono solo alcuni esempi) che da anni esistono e sono al momento di difficile se non impossibile cura. 
Gli avanzamenti tecnologici in questo settore dipendono da grandi industrie che ogni anno finanziano la ricerca per portare alla luce queste meravigliose scoperte. Tuttavia, molto interessante è il ragionamento di un giornalista italiano, Pietro Greco, il quale in un suo libro "Eugenetica" (il cui titolo traccia con chiarezza il perimetro di intervento, indicato da tre parole-chiave: “eugenetica”, “limite” e “manipolazione genetica”) pone luce su uno dei rischi maggiori che l'introduzione dei cromosomi artificiali come cura vera e propria potrebbe provocare: e se il loro utilizzo comportasse un'ulteriore disuguaglianza sociale tra chi possiede abbastanza denaro per permettersi la cura e chi no?
Al momento non esiste una risposta a questo quesito, a cui solo il tempo e l'avanzare delle scoperte e della ricerca potrà rispondere. 

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